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Le vie della transumanza

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Campo Maggiore

Un piccolo altopiano che conserva il fascino silenzioso dei pascoli d’altura.

Campomaggiore è un comune della provincia di Potenza, in Basilicata. È il comune meno esteso della regione per superficie territoriale. L’altitudine è attorno ai 800‑810 metri sul livello del mare. 

Il borgo è noto soprattutto per il suo “Centro storico Vecchio” — Campomaggiore Vecchio — abbandonato dal 1885 a causa di una frana. Il paese fu fondato formalmente il 30 dicembre 1741, su iniziativa della nobildonna Marianna Proto vedova del Conte Nicola Rendina, anche se le origini del luogo possono ricondursi a insediamenti precedenti, al nome latino “Campus Maiorem”.

Nel borgo nuovo dopo la frana è stata mantenuta la comunità, con la vita quotidiana basata su agricoltura (vite, olivo, colture locali) e su una forte memoria storica. 

LA TRANSUMANZA A CAMPOMAGGIORE

Campomaggiore ha sempre avuto una vocazione agricola e pastorale: coltivazioni di vite, olivi, uso del terreno per orti, e probabilmente allevamenti locali anche modesti.

È plausibile che nelle sue campagne e nelle sue contrade circostanti fossero praticate forme di transumanza locale, magari su scala ridotta, con spostamenti stagionali tra pascoli vicini, specialmente data la conformazione collinare / montuosa del territorio.

COSA VISITARE

  • Campomaggiore Vecchio: il paese fantasma, le rovine del borgo abbandonato dopo la frana del 10 febbraio 1885. Il vecchio impianto urbano, la pianta a scacchiera, i ruderi del Palazzo Rendina, la chiesa della Madonna del Carmelo, la Piazza dei Voti.
  • Centro Nuovo di Campomaggiore: costruito dopo la frana, più in alto rispetto al punto del vecchio borgo; gli abitanti lo ricostruirono con lo spirito di continuare la comunità.
  • Parco della Scultura: installazioni artistiche contemporanee dislocate tra il nuovo centro e parte delle rovine del vecchio borgo. Le opere sono create da vari artisti, con temi che richiamano la civiltà contadina e il rapporto con la natura.
  • Panorami sulle Dolomiti Lucane: viste che includono gli scenari naturali circostanti, boschi, vallate, pendii, che offrono grandi opportunità per il trekking o per la contemplazione.
  • Gli scorci dei ruderi al tramonto, passeggiate nei dintorni con la natura che riprende i luoghi abbandonati sono in sé una visita immersiva.

COSA FARE

  • Partecipare agli eventi culturali che animano Campomaggiore Vecchio nel periodo estivo: spettacoli, installazioni artistiche, narrazioni notturne, performance (ad esempio lo spettacolo “La città dell’Utopia”).
  • Escursioni nei dintorni per esplorare boschi, sentieri, la campagna, le contrade: momenti di cammino, natura, fotografia, magari per vedere dove un tempo viveva la comunità e il punto di transizione fra il “vecchio” e il “nuovo” borgo.
  • Assaggiare la cucina tradizionale: piatti tipici come “le manate con la mollica”, “cutturidd” (pecora bollita) etc.
  • Visitare il Parco della Scultura, che offre sia un’esperienza artistica che un percorso nel paesaggio del paese vecchio e nuovo, riflettendo sul tema della memoria, del tempo, del rapporto fra uomo e natura.
  • Immersioni nel racconto storico: laboratori, visite guidate ai ruderi, esperienze immersive di ascolto / narrazione nei ruderi, riflessioni sul sogno utopico realizzato e poi infranto; partecipare a momenti comunitari nei giorni di festa locale se organizzati.
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Tag: Tricarico

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