Qui il tempo batte al ritmo dei campanacci: simbolo sonoro della transumanza e delle feste d’inverno.
San Mauro Forte è un borgo della provincia di Matera, Basilicata, situato nell’entroterra caratterizzato da paesaggi collinari, boschi, contrade agricole, pascoli. È immerso in una natura relativamente incontaminata, con poca urbanizzazione fuori dal centro storico, fitta presenza di campagne, alti terrazzamenti, aree boschive, e una comunità che conserva una forte identità rurale. Le elevazioni non sono estreme ma sufficienti per offrire viste respirabili, cieli ampi e quiete: vivo contrasto con i fondovalle. Il borgo mantiene un legame sociale forte con l’agricoltura, l’allevamento e la pastorizia, e tradizioni religiose e folkloriche radicate.

LA TRANSUMANZA A SAN MAURO FORTE
Anche a San Mauro Forte la transumanza riveste un ruolo vitale, sia come pratica economica che come elemento culturale. Vi sono allevamenti di bovini e ovini che spostano le mandrie stagionalmente dai pascoli più bassi alle alture limitrofe nei mesi più caldi, e di ritorno nei periodi freddi. L’artigianato legato all’allevamento – campanacci, soprattutto, ma anche attrezzi, selleria, oggetti in legno o ferro utilizzati per la custodia degli animali – è vivo. Il percorso della transumanza qui spesso utilizza tratturi locali, percorsi di crinale, mulattiere e antichi sentieri che collegano le contrade con le zone di pascolo.
Il borgo ospita la “Festa regionale della Transumanza”, eventi e momenti rituali che richiamano allevatori, pubblico, interpreti della cultura pastorale; e il rito del Campanaccio è uno dei più noti, che si svolge nella vigilia di Sant’Antonio Abate, dove gli uomini girano per le strade con grossi campanacci, evocando sonorità e ritmo ancestrale.

COSA VISITARE
- Il centro storico del borgo, con chiese antiche, piazze, architetture rurali e case in pietra che mostrano tipicità locali; scorci sulle campagne circostanti.
- Spazi naturali attorno: boschi, sentieri, contrade rurali che mostrano la transumanza in azione, pascoli, sorgenti.
- Eventi culturali legati alla pastorizia e all’agricoltura: mostra‑mercati, stand gastronomici con prodotti tipici come formaggi, carne di vitello lucano, conserve, olio, vini locali.
- Piccole strutture museali o spazi espositivi locali che raccolgono oggetti pastorali, campanacci, attrezzi, tradizioni orali. Potrebbero esserci anche fontane, panorami, belvedere sulle colline materiali.

COSA FARE
- Festa di Sant’Antonio Abate (15‑17 gennaio): riti religiosi, uccisione rituale del maiale, benedizione degli animali, processioni. Il rito del Campanaccio alla vigilia di Sant’Antonio Abate è un picco rituale.
- Festa della Transumanza (giugno): giornata dedicata agli allevatori, al cammino delle mandrie, momenti di riflessione, convegni, degustazioni, musica e danza popolare.
- Manifestazioni agricole d’estate: raduni dei mezzi agricoli, prove pratiche, mercatini dei prodotti locali.
- Laboratori e workshop sull’artigianato pastorale: produzione o riparazione.
